Il tribunale: "Ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare".

Carola Rackete, la comandante della Sea Watch3, nel giugno 2019 era stata arrestata per aver deciso di attraccare a Lampedusa senza autorizzazione, dopo aver salvato dei migranti provenienti dalla Libia, speronando una motovedetta della Guardia di finanza che aveva provato a impedirglielo. Oggi, 23 dicembre 2021, il tribunale di Agrigento ha ufficialmente archiviato l’inchiesta nei suoi confronti perché Rackete “ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare”.

Il giudice ha motivato la decisione citando un rapporto dell’UNHCR che afferma che “migliaia di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in Libia versano in condizione di detenzione arbitraria e sono sottoposti a torture” e dunque giustifica le azioni di Rackete, sottolineando anche come non possa essere considerata luogo sicuro una nave “che oltre a essere in balia degli eventi meteorologici avversi non consente il rispetto dei diritti fondamentali delle persone soccorse”.

Nel 2020 la Corte di Cassazione aveva già sancito l’illegittimità dell’arresto di Carola Rackete e lo scorso maggio erano cadute anche le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e violenza a nave da guerra. Il nuovo pronunciamento chiude tutte le indagini sul conto della capitana della Sea Watch3.

"Siamo a un punto di svolta nella storia umana. Per fermare il crollo e l'estinzione del clima, i movimenti ambientalisti devono essere attivamente antirazzisti e unirsi alle lotte per la giustizia sociale" cfr. Carola Rackete"The time to act is now" pubblicato nel novembre 2021.

Roberta Ravello

Il testo in pdf del libro di Carola Rackete

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